L’aria salubre che vi si respira e la calma che vi regna sovrana la rendono una tranquilla stazione di soggiorno, frequentata soprattutto nel periodo estivo e adatta a chi voglia ritemprarsi dallo stress e dai ritmi frenetici che caratterizzano la vita moderna. Le lunghe distese verdi degli alberi di olivo e querce fanno da contorno al meraviglioso paesaggio naturale tipico della Sabina che consente piacevoli passeggiate immersi nella natura e nel relax. Per gli amanti della bicicletta ci sono le attrezzate piste ciclabili e manifestazioni dedicate. La vicinanza delle due vette più elevate della catena dei Sabini, i Monte Pizzuto e Tancia, inoltre, la rende un buon punto di partenza per escursioni in un ambiente naturale straordinariamente ricco e non ancora violato dal turismo di massa: dalla cima del monte Pizzuto, in particolare, si gode di una magnifica vista sulla valle del fiume Tevere, sull’ameno paesaggio collinare della Sabina, sulla conca di Rieti e su cime maestose, quali il Terminillo, il Gran Sasso e il Velino.
Cantalupo in Sabina è posto su di un colle tra gli Appennini ed il fiume Tevere e si sviluppa con forma radio centrica verso la valle del Calentino. E’ poco distante da Roma, ma la sua atmosfera si discosta dal caotico mondo del centro urbano. Il paese, di epoca romana, si contraddistingue da vialetti e case piene di ricordi, dal grande palazzo Camuccini, protetto e vegliato dalla chiesa di “Maria santissima Assunta in Cielo” che lo affianca, da immense distese di verde e di alberi di olivo, da piccoli borghi nei quali passeggiare e da ottimi cibi della tradizione locale da scoprire.
Cantalupo conserva ancora gelosamente la sua bellezza antica nonostante la vicinanza ai grandi centri urbani. L’origine del suo nome sembra essere avvolta nel mistero, probabilmente legata alla presenza di un lupo che stanziava su una collina, dando il nome di “Cantalupo”. Il territorio, di epoca romana, era ricco di ville rustiche residenziali attorno alle quali, nel Medioevo, sorsero i Pagi e i Vici i cui abitanti però, a causa delle successive invasioni barbariche, furono costretti a rifugiarsi sul punto più alto del territorio circostante fondando così il “Castrum Cantalupi”, citato per la prima volta dal registro Farfense nell’anno 1037. Oggi è possibile ammirare l’immenso patrimonio culturale del paese, un vero e proprio “Museo all’aperto”, che porta con sé il ricordo della storia vissuta, come la “Porta Maggiore”, il Palazzo Camuccini e le numerose chiese sparse sul suo territorio.

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